La vallata del Petronio è un territorio che presenta una specifica vocazione all’olivicoltura, non tanto per la quantità di produzione, quanto per la qualità e tipicità del prodotto; e la documentazione ci attesta come da secoli la “cultura dell’olivo” fosse presente fra i suoi abitanti, che praticavano la coltivazione consolidando “saperi” e affinando tecniche lavorative. Il profondo legame tra questa terra e l’olivo è in parte dovuto all’opera monastica che già in periodo alto medievale contribuì a riprendere e diffondere la coltivazione dopo gli anni di profondo abbandono conseguenti alla dissoluzione del mondo romano. La nostra zona rimase solo marginalmente interessata dal processo di monocolturizzazione che caratterizzò l’olivicoltura del ponente ligure, lasciando concludere che le variazioni dell’estensione dell’oliveto e la sua distribuzione sul territorio della vallata del Petronio siano legate principalmente alle vicende comunitarie e alle conseguenti trasformazioni sociali che hanno caratterizzato la storia locale, piuttosto che a leggi di tendenza del mercato esterno.
L’ampia collezione di oggetti e attrezzature relativi alla lavorazione olivicola presenti nell’esposizione museale, in aggiunta a un antico frantoio di impianto ottocentesco, rigorosamente conservato nella sua attrezzatura, consentono al visitatore una completa immersione nella quotidianità del “mondo olivicolo” tradizionale.