Dare voce agli anziani, “far parlare” quella stagione della vita, significa attingere a una fonte che è detentrice di una identità personale e storica ineguagliabile, che cela tra le trame di racconti a volte ridondanti, altre volte confusi, un patrimonio inestimabile di saggezza. Il racconto di sé, dei tempi passati, della vita presente e delle aspettative future restituisce identità all’anziano e al contempo offre un senso alle esperienze di vita, creando un nesso temporale e intergenerazionale tra passato e presente, in vista del futuro.
In un quadro più generale queste “conversazioni” possono essere utilizzate non solo come fonte di informazioni per la ricostruzione del passato, ma anche come documenti particolarissimi, nel senso che mediante esse viene espressa, con proprie specifiche modalità, la visione del mondo da parte di appartenenti a determinati ceti sociali, la cui cultura era prevalentemente caratterizzata dall’oralità.Tra le attività culturali programmate dal Museo Diffuso della Cultura Contadina di Velva rientra quella della raccolta di queste testimonianze di vita, realizzate attraverso interviste – meglio dire conversazioni – con una lunga serie di anziani della comunità locale.Testimonianze integralmente fruibili al visitatore.
Nelle immagini: Testimonianza di Rosy Giusso, classe 1929, abitante a Velva.